Il futuro prossimo del trattamento dell’insufficienza renale nelle sue fasi conservativa, dialitica e trapiantologica prevede migliorie consistenti, sia nella prevenzione delle complicanze responsabili di menomazioni funzionali e morte, sia nella conoscenza di base, soprattutto per quanto riguarda i meccanismi di rigetto del tra-pianto renale. Partendo dalle percentuali di cause di morte che affliggono il paziente uremico, emerge l’importanza della patologia cardiovascolare con i processi che la sostengono e che la terapia futura dovrà rimuovere con più determinazione rispetto al passato, determinazione sostenuta da antiche e recenti conoscenze: alterato metabolismo calcio-fosforo, anemia, ipertensione, scompenso cardiaco ad alta portata, flogosi cronica, stress ossidativo, aumento degli advanced glycosilation end-products (AGEs) ediperomocisteinemia. Riguardo ai presidi dialitici, la terapia genica applicata alle cellule mesoteliali peritoneali aprirà nuovi orizzonti metabolici, di performance e di durata delle membrane stesse. In tema di trapianto renale, nuove prospettive si aprono per nuovi farmaci e nuove strategie d’uso, nonché per una miglior prevenzione del rigetto acuto e cronico.
rif. RPM: Recenti Progressi in Medicina: vol. 97, N. 12, Dicembre 2006 Pagg. 759-770 – Auth : Laura Bertolini, Umberto Maggiore, Giorgio Savazzi